2003 Nordkapp - viaggioin moto - SteTo

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2003 Nordkapp - viaggioin moto

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Nordkapp 2003




Partenza 28 Luglio 2003
Proprio nel momento in cui riusciamo a scorgere dal traghetto le prime colorate case di Oslo, ci convinciamo che un viaggio di migliaia di chilometri inizia con il primo passo… nella giusta direzione.
Si perché dopo vari punti interrogativi su “dove andiamo in vacanza”  e dopo poco convincenti probabili mete, decidere e soprattutto convincersi di essere pronti per il grande Nord; bè ora che stiamo per scendere sul mitico suolo Norvegese forse ci spaventa un po’.
Sicuramente dovevamo documentarci un po’ meglio, ma non c’è stato tempo, ed ora dopo 1800 Km percorsi in due tappe fino a Kiel e 19 ore di traversata, uno splendido sole ci sta dando il benvenuto ad Oslo. Solo un’ultima foto dal ponte per poi correre a slegare la nostra Sissi . Usciamo dal porto per raggiungere il centro di Oslo e cercare un Ufficio del Turismo, in modo da procurarci una cartina decisamente più decente di quella che abbiamo e naturalmente approfittiamo per un giro panoramico nell' antica capitale vichinga dei commerci, circondata da colline coperte di boschi. Dopo qualche ora lasciamo Oslo e seguendo la direzione per Honefoss, attraversiamo la meravigliosa vallata di Hallingdal, sulla bella strada panoramica RV7 che attraverso foreste, laghi e fiumi dovrebbe condurci fino a Bergen. Ad Hamremoen ci concediamo una pausa rigenerante con tanto di piedi a bagno sul lago. Nei pressi di Gol, direttamente sulle sponde del fiume, presso il “brekko camping” troviamo il primo hytte della vacanza, ribattezzato affettuosamente la casetta con i capelli, visto che i tetti di questi graziosi piccoli bungalow sono ricoperti da uno strato di muschio ed erba che li rendono davvero simpatici. Eccitati da questa giornata che sembra non finire mai visto che sono le 22,30 e nel cielo ancora c’è una luce paragonabile a quella che in Italia abbiamo alle sei del pomeriggio. Il paesaggio è davvero magico e a qualcuno non basta starsene seduti con il naso per aria, ma deve assolutamente buttarsi nel limpido torrente che scorre proprio dietro al nostro hytte: Steto ma che fai??

Giovedì 31 Luglio 2003
La giornata è splendida, dopo aver proceduto con le solite operazioni di “monta valigioni” si parte direzione Eidfiord, tramite la RV7. A Geilo, notissima stazione sciistica, imbocchiamo la strada turistica di Hardanger, che attraversa l’altipiano roccioso di Hardangervidda, il più vasto del Nord-Europa. La bella giornata e la strada ci permettono di ammirare questa natura incontaminata davvero imponente e se guardiamo verso Ovest, riusciamo a vedere il ghiacciaio di Hardangerjokulen. Proseguendo ci fermiamo ad ammirare la fragorosa e potente cascata Voringfossen, originata proprio dal ghiacciaio le cui acque gettandosi dal fianco della montagna, vanno dritte nel fiordo di Hardanger. Lo spettacolo è unico. Lasciamo la cascata per proseguire verso ULVIK, dove arriviamo dopo una piccola traghettata di 15 minuti (Brimnes/Bruravik). Tra queste alte montagne rocciose , nella parte più interna del profondo fiordo di Hardanger, sorge ULVIK, un piccolo villaggio circondato da una natura fantastica oltre che da coltivazioni di alberi da frutto. Proseguiamo sempre fiancheggiando le tranquille acque del fiordo ed ammirando le numerose cascate formate dallo sciogliersi della neve, che da ogni parte alimentano le acque del fiordo. Ad Alvik provvediamo a fare la spesa per non rimanere senza cena questa sera. I prezzi dei ristoranti sono davvero proibitivi, quindi abbiamo deciso di organizzarci direttamente nei supermercati. Proseguendo sempre sulla RV7, arriviamo a Bergen, la porta d’ingresso dei fiordi, che ci accoglie festosa con le sue case in legno, le lunghe viuzze del centro ed il caratteristico quartiere del porto. Lasciamo Bergen per proseguire verso l’isola di Sotra, che è collegata a Bergen da suggestivi ponti ; il paesaggio quasi lunare dell’isola ci lascia senza parole. Non vorremmo mai lasciare questa meraviglia, ma bisogna proseguire verso Voss, sulla E16 e speriamo di trovare presto una hytte, visto che il fuori programma di Sotra ci porta a quota 513 Km: siamo un po’ stanchi. Dopo vari tentativi falliti, arriviamo nei pressi di Voss e troviamo una camera, forse un po’ cara, ma a questo punto non ce la facciamo più ed in più comincia a piovere.

Venerdì 01 Agosto 2003
Purtroppo piove ancora e da come si stanno mettendo le cose, non sembra una bella giornata ( casco nuovo scivolato dalle mani, spaccato). Seguiamo la E16 che ci porta a Gudvangen, dove un traghetto ci aspetta per farci navigare lungo il Naeroyfjord, il ramo di fiordo più stretto d’Europa. Dopo aver comperato il biglietto per il traghetto (437 Nok!!) e nell’attesa di partire, giriamo un po’ per il pittoresco centro di Gudvangen e soprattutto per i negozi di souvenir. A bordo una voce dall’altoparlente ci spiega in tutte le lingue del mondo cosa ci riserva questa bella traversata e, al momento del nostro caro italiano, siamo sorpresi nell’ascoltare che la voce guida ha una accentuata inflessione dialettale tipicamente napoletana. Stiamo attraversando il primo ramo del più lungo fiordo navigabile del mondo, 200 Km di labirinti d’acqua che cercano di penetrare nel profondo della montagna. La pioggia si alterna al sole e questo crea, ad ogni virata, degli scenari unici: cascate da ogni parte, le nuvole lasciano il posto al sole che illumina ghiacciai ed ancora cascate da ogni parte, ancora arcobaleni da montagna a montagna e laggiù in lontananza comincia ancora a piovere. Sembra impossibile che si possa vedere tutto questo, senza un minuto di “tregua” per gli occhi per circa due ore, fino a quando arriviamo sulla sponda opposta , a Kaupanger. Qui visitiamo la più grande chiesa in legno della regione che risale al XII secolo e proseguiamo sulla strada 5, verso Sogndal, e poi sulla 55 verso Balestrand. La cosa curiosa della Norvegia è che mentre guidi tranquillo in una direzione, la strada finisce e ti trovi in un traghetto che in meno di qualche minuto ti porta sulla sponda opposta. Questa situazione si ripete durante la giornata così tante volte che ormai è per noi veramente familiare, a parte il prezzo di ogni traghettata ( minimo 40 Nok); quindi arrivati ad Hella il traghetto ci porta a Dragsvik  sempre sulla bellissima 55 e con il Sognefjorden che ci accompagna silenzioso alla nostra sinistra proseguiamo superando Hoyanger ,Vadheim e Sande sempre circondati da una natura incontaminata e da un silenzio rigenerante. A Sande decidiamo per un fuori programma, di quelli che ci piacciono tanto: si taglia sulla 610 (le strade segnate in giallo sulla cartina sono le migliori) verso Eldalsosen. Sulla strada che fiancheggia uno dei tanti piccoli rami del Sognefjord, la natura ancora così imponente riesce a farci vivere ancora delle prospettive interessantissime. Sempre costeggiando il piccolo fiordo arriviamo a Viksdalen, dove un meraviglioso campeggio immerso in un fitto bosco verde ci attende con le sue graziose Hytte di legno: quella che scegliamo questa volta non ha solo erba sul tetto, ma dei piccoli alberelli, si proprio sul tetto. Anche oggi restiamo completamente sbigottiti sulle modalità di affitto degli Hytte, anche qui funziona così: se la reception è chiusa al tuo arrivo, basta guardarsi intorno e gli hytte che hanno la chiave fuori dalla porta sono a disposizione. Cioè significa che entri dormi e domani, prima di partire pagherai il tuo conto alla reception. Un metodo che solo un popolo civile come la Norvegia può adottare. Dopo queste considerazioni e dopo una cenetta a base di merluzzo in scatola all’olio di oliva, il tepore della stanza ci mette k.o.

Sabato 2 Agosto 2004 – km 455
Lasciando il campeggio, ci rendiamo conto che non avevamo notato un piccolo particolare: la nostra Hytte si trovava proprio dietro ad una cascata pazzesca, ecco cos’era quel boato che si sentiva stanotte!! Direzione Forde e sempre sulla bellissima strada 5 superiamo Skei, Byrkielo e Sandane, fino ad arrivare ad Anda dove il primo traghetto della giornata ci porta dritti a Lote dove fiancheggiando il bellissimo Nordfjord, dovremmo arrivare a Maloy. Anche oggi la strada ci fa ammirare una natura generosa di contrasti: in meno di qualche ora siamo passati dai ghiacciai del parco nazionale del Jostedalsbreen, al fiordo e poi al mare una volta arrivati a Maloy. Da qui prendiamo la meravigliosa strada 618 per Selje che per i primi km ci presenta un paesaggio semi-lunare e poi, grazie alla strada che costeggia un lungo tratto di mare aperto, moltissimi villaggi di pescatori rallegrati da chiassosi gabbiani; da questa strada si può arrivare fino al Vestkapp, il capo più Occidentale della Norvegia, ma noi proseguiamo fino a Fiska. Lasciamo la bella 618 per prendere la 652 verso Folkestad, qui un traghetto ci porta dritti a Volda e da qui proseguiamo verso Vatne, attraversando il bel porticciolo di Orsta. A Vatne ispirata da un sesto senso del tutto femminile, consiglio a Steto di deviare sulla destra tralasciando il piccolo particolare che sulla cartina questa strada è di colore fucsia cioè sterrata. Questo fuori programma ci fa arrivare, dopo circa 10 Km di puro fango, ad Hunnes: siamo completamente sporchi di fango e polvere e credo che ho scampato il linciaggio solo perché da quassù il panorama è veramente unico. Da qui proseguiamo sulla 651 verso l’Austefjord e di nuovo verso il Nordfjord fino a Bjorkedal dove ci fermiamo in un confortevole camping. Ci dicono che qui a Bjorkedal si ha l’opportunità di remare una nave vichinga.

Domenica 3 Agosto 2004 – km 450
Anche oggi la giornata è splendida e la nostra prima meta è Stryn sede del centro del Parco Nazionale Jostedalsbreen, percorrendo la strada 15 e proseguiamo verso Loen e fino ad Olden dove possiamo ammirare l’immenso ghiacciaio Briksdalsbreen. Si ritorna indietro fino a Stryn e ritorniamo sulla 15 verso Geiranger, e cominciamo a gustarci la bella “ strada d’oro” che con i suoi molteplici tornanti ci dovrebbe portare fino ad Andalsnes, ma questo più tardi. La deviazione per il Dalsnibba è obbligatoria anche se bisogna pagare il pedaggio, in quanto mentre si sale ogni tornante regala un panorama incredibile; la temperatura scende improvvisamente e una volta in cima si rimane senza parole di fronte al panorama sulla zona montuosa intorno e sul fiordo di Geiranger. Proseguiamo entusiasti sulla strada 63, percorrendo i tornanti di Ornevegen, la strada delle Aquile, e poi quelli di Trollstigen, la scala dei Troll. Qui praticamente è il regno dei mitici Troll, e non possiamo mancare di regalarci qualche souvenir. Si prosegue sulla spettacolare 63 fino ad arrivare ad Andalsnes, dove dopo una breve pausa sul grazioso porticciolo, dopo qualche km troviamo una hytte nei pressi di Isfjorden.

Lunedì 4 Agosto 2004 – Km 350
La giornata si presenta molto piovosa ma cerchiamo di seguire la 64 fino a Molde, la città delle rose e da qui fiancheggiamo la costa verso Bud ed ancora Vevang, tutti caratteristici villaggi di pescatori; proseguendo sulla 64 appare davanti ai nostri occhi una specie di rampa di lancio sospesa tra mare e cielo: siamo proprio arrivati sulla mitica “strada Atlantica” che ci collega con Kristiansund. Un’esperienza da brivido. La temperatura si è abbassata di qualche grado, ma la costa fino a Kristiansund è spettacolare. Peccato che la pioggia ci renda pigri, altrimenti sarebbe da visitare Kristiansund che sembra veramente carina. Proseguiamo verso Trondheim dove riusciamo a trovare una hytte (e anche cara!!) solo dopo circa 100 Km sotto la pioggia: siamo inzuppati dal casco agli stivali.

Martedì 5 Agosto 2004 – Km 464
Lasciamo il maneggio che ci ha ospitati, per dirigerci verso Trondheim sulla strada 70. Il primo traghetto ci aspetta a Kanestraum per portarci ad Halsa e seguendo la 71, dopo aver passato Orkanger, arriviamo finalmente a Trondheim, dove la bella cattedrale ci saluta dall’alto. Approfittiamo per spedire un piccolo pacco postale pieno di biancheria sporca a casa e poi dopo una visita veloce al vecchio quartire, seguiamo la direzione per ..Narvik??!! Il panorama è bello ma la strada con i suoi drastici limiti di velocità rischia di farci appisolare, quindi a Grong deviamo sulla 760 fino a Skogmo e poi sulla 17 fino ad Holm dove un traghetto ci porterà a Vennesund. Probabilmente abbiamo aumentato di qualche Km il nostro tragitto, ma il panorama è qualcosa di eccezionale, assistiti anche dal bel tempo. La strada 17 merita: con le sue insenature e la bella costa sul mare aperto. Nei pressi di Bronnoysund ci fermiamo per la “notte”.

Mercoledì 6 Agosto 2004 – Km 360
Si parte con l’intenzione di oltrepassare il Circolo Polare. Ritorniamo sulla E6, tramite la 76 che è una bella strada tra massicci e fiordi,  arriviamo a Mosjoen, dove tanto per cambiare ci ributtiamo sulla 17, fino a Leirvika, dove un ferry ci porta sulla E6 vero Mo I Rana. La 808 tra la 17 e Leirvika è davvero bella ed abbiamo incontrato anche una renna. Superato Mo I Rana ci dirigiamo verso il passo del SaltfJellet, dove ci aspetta il Circolo Polare ed il suo centro. Il paesaggio di colpo diventa silenzioso e freddo, qualche sporadica macchina e alcuni motociclisti ci salutano dalla corsia opposta. Scendiamo verso Fauste dove troviamo un campeggio.

Giovedì 7 Agosto 2004 – Km 486
Partiamo tardi come al solito, ma questa volta ce ne pentiamo amaramente in quanto, arrivati a Bodo, ci accorgiamo che il traghetto è già partito ed il successivo partirà tra 3 ore. Dopo qualche esitazione si decide di proseguire fino a Skutvik, da lì ci imbarcheremo x le isole Lofoten. Sulla E6 fino a Skutvik ed alle 16.30 precise ci imbarchiamo per Svolvaer, dove arriviamo do po circa 2 ore di navigazione. Il sole rende il paesaggio davvero magico, dopo una piccola sosta sulla piccola isola di Skrova, si arriva alle Lofoten. Troviamo un campeggio ad Ornesvagen, proprio sul mare ed in compagnia di migliaia di gabbiani.

Venerdi 8 Agosto 2004 – km 483
La notte è stata un po’ fredda, ma la vista dalla finestra è veramente rassicurante, siamo proprio su una piccola insenatura. Sulla 816 verso Henningsvaer, il piccolo villaggio di pescatori dove si sente odore di stoccafisso da tutte le parti e dove le caratteristiche rorbu rosse, le case dei pescatori, rallegrano le piccole viuzze. Riprendiamo la E10 fino a Leknes e dopo aver fatto una capatina a Balldtad, ritorniamo indietro, sulla 815, fino a Sundklakk poi verso Sortland con relativo imbarco. Comincia a piovere così dopo aver percorso il primo tratto di strada verso le Isole Vesteralen, tagliamo verso Narvik. Continua a piovere e, a parte qualche sprazzo di sole che ci regala magnifici arcobaleni ad ogni curva, è freddo. Dopo Bogen, sulla sinistra seguendo la 829, campeggiamo in riva al mare.

Sabato 9 Agosto 2004
Partiamo seguendo la direzione per Tromso, percorrendo sempre la tranquilla e bella E6 che a mezzogiorno ci fa arrivare a Tromso, la Parigi del Nord. Rispetto alle precedenti città della Norvegia, Tromso è molto più vivace ed affollata da molti giovani, anche perché è la città universitaria più a nord del mondo; i caratteristici bar lungo le viuzze del centro sono affollate di giovani che gustano birre all’aperto. Visitiamo anche l’importante Centro Polaria, con la sua curiosa costruzione a lastre appoggiate. Un’ultima foto alla allegra Tromso e via, si ritorna sulla E8 che tra qualche chilometro si ricollegherà con la E6, la principale.

Domenica 10 Agosto 2004
Oggi si parte alla volta di Alta e,( forse), di Hammerfest. Percorriamo sempre la bella E6, circondati da un paesaggio sempre più selvaggio ed incontaminato e da una magica luce: siamo già nella regione del Finnmark. Superato la città di Alta, proseguiamo verso Hammerfest. Lungo la strada, incontriamo molte renne che sembrano essere proprio di casa, visto che ad Hammerfest le vediamo vagare, pacate, nei cortili delle case e nessuno si preoccupa di loro, a parte noi. Hammerfest è la città più settentrionale del mondo e punto strategico per meglio ammirare il sole di mezzanotte; da qui dobbiamo ripercorrere al contrario la stessa strada, una piccola sosta sul villaggio di pescatori di Hammernes e via verso la E6. Ci fermiamo nei pressi di Olderfjord, in una hytte come sempre con vista mozzafiato.

Lunedì 11 Agosto 2004
Ci siamo, oggi arriveremo alla mitica Capo Nord.
Seguiamo le indicazioni per la E69 e ci gustiamo questa natura sempre più silenziosa e magica, che ci offre ancora paesaggi da togliere il respiro. La temperatura si abbassa notevolmente man mano che ci si avvicina alla meta e anche il sole ha lasciato il posto ad una pioggerellina che ci accompagnerà fino a Capo Nord. Arriviamo a Kafjord e, previo pagamento dell’ennesimo pedaggio, imbocchiamo il tunnel che ci collegherà all’ultimo lembo di terra. Percorriamo questi 7 km di tunnel poco illuminato e soprattutto molto, molto umido e freddo, stando con gli occhi ben aperti in quanto i cartelli stradali segnalano la possibilità di incontrare renne all’uscita…noi non le incontriamo. Dopo aver superato Honningsvag, il paesaggio sempre più lunare ci fa capire che siamo prossimi alla meta. Proseguiamo oltrepassando le deviazioni per i piccoli villaggi di pescatori che decidiamo di lasciare per il ritorno. Si sale per curve e tornanti aperti che ci regalano bellissime vedute su una natura incontaminata e selvaggia e finalmente eccoci arrivati a NordKapp. Logicamente per poter proseguire verso il parcheggio antistante il centro turistico, dobbiamo ancora pagare: precisamente 370 Nok!!! Il parcheggio è completamente occupato da centinaia di moto e camper. Il tempo di sistemarci e cominciamo la visita di tutto il complesso, fino ad arrivare al principale monumento e simbolo di Capo Nord: il Globo. Le nuvole sono di colpo sparite e un sole luminoso ci regala ancora un’ultima vista dalla scogliera dell’ultimo avamposto dell’Europa sull’Oceano Artico. Ripartiamo nel tardo pomeriggio ed approfittiamo per visitare i graziosi villaggi di Skarsvag e Kamoyvaer: notiamo che quasi sulla maggior parte delle case ci sono, a portata di mano (o meglio piede) degli sci che sicuramente tra qualche mese saranno indispensabili. Percorriamo, per il ritorno, la stessa strada di questa mattina, ma con la luce del sole, ogni piccola insenatura sembra davvero magica e noi ci godiamo il paesaggio fino alla fine. Proseguiamo sempre sulla E6, ma con direzione Lakselv dove ci fermiamo in un camping per concludere questa bella giornata e soprattutto per prendere atto del grande errore che abbiamo commesso nel voler ripartire da Nordkapp: potevamo almeno rimanere fino a domani…sarà per la prossima volta (e siamo già sicuri che ci sarà una prossima volta).

Martedì 12 Agosto 2004
Si parte sempre proseguendo sulla E6, direzione Inari, Finlandia. Facciamo l’ultima sosta in territorio Norvegese a Karasjok, sede del Parlamento Lappone e poi entriamo ufficialmente in Finlandia, proseguendo sulla super dritta (e monotona) strada 92 fino ad Inari. L’intenzione di fermarci qualche ora sul lago omonimo è spazzata via da un tempo che non promette niente di buono e forse anche da un po’ di tristezza che ci assale. Le strade finlandesi non ci entusiasmano molto: alberi da entrambe le parti della strada ,niente curve e soprattutto con questi rigidi limiti di velocità ci sembra di non arrivare mai. Questo strazio purtroppo dura fino a Rovaniemi, ma qui finalmente ci svaghiamo un po’ nel grazioso centro di Santa Claus. Visitiamo infatti i numerosi negozi di souvenirs e non manchiamo di spedire cartoline direttamente dalla casa di Babbo Natale. Alle 18,00 in punto il centro chiude le porte e a noi non ci resta che trovare qualcosa dove dormire, ma qui non si trovano più hytte con la stessa facilità di qualche giorno fa. Facciamo un giro per la città e, fortunatamente, vediamo un piccolo cartello sul bordo della strada raffigurante una casetta: forse ci siamo. Seguiamo le indicazioni e dopo qualche chilometro, proprio nei pressi del centro olimpico di salto con gli sci, riusciamo a trovare un confortevole e super riscaldato chalet, enorme e con tanto di sauna all’interno…una pacchia a pochi euro!!! Mettiamo subito all’opera il forno a micro-onde (l’unico elettrodomestico che sembra non mancare mai da queste parti) per scaldare il pane e gustarci una rilassante cenetta guardando i diversi depliants che sono all’interno dello chalet: certo che d’inverno questo posto, per gli amanti dello sci e della neve, deve essere una favola.

Mercoledì 13 Agosto 2004
Anche stamattina abbiamo detto ciao alla levata di buon ora, visto che sono quasi le 8,30 e ancora stiamo poltrendo: ma in un momento scattiamo e raccogliamo le nostre cose sparse per ogni stanza; chissà perché abbiamo la brutta abitudine di aprire una valigia per ogni stanza. Sistemato l’ultima valigia sulla moto, ci accorgiamo che nel cortile dello chalet vicino al nostro c’e una moto identica alla nostra e con targa italiana e visto che i due ragazzi stanno facendo il nostro stesso viaggio, ma per loro è l’andata, ci fermiamo per scambiare due parole su questo splendido viaggio. Ripartiamo da Rovaniemi e dopo circa cinquanta Km, siamo in territorio Svedese e, sempre percorrendo la E4 seguiamo le indicazioni per Lulea. Purtroppo comincia a piovere e, tra l’altro, il nostro auricolare cessa del tutto di emettere qualsiasi suono:è andato. Arrivati a Kalix, quindi provvediamo a cambiare le ultime Corone Norvegesi con quelle svedesi e dopo facciamo la solita spesa quotidiana e comperiamo un nuovo trasformatore per gli auricolari, sperando che risolva il problema. Proseguiamo sempre sulla nostra E4 spesso rallentati dai molti cantieri di lavori in corso che con l’aggiunta della pioggia ci regalano fango fino a sopra al casco. Sono quasi le 17,00, continua a piovere e non è molto caldo, anzi il contrario, siamo veramente sfiniti ma cerchiamo di guadagnare qualche altro chilometro. Sotto una pioggia battente riusciamo a trovare un piccolo campeggio con dei bungalows e qui, stremati dalla stanchezza e anche dalla pioggia, ci fermiamo per la notte. Nel minuscolo bungalow ci riscaldiamo e soprattutto asciughiamo le nostre tute, oggi messe veramente a dura prova dalla pioggia.

Giovedì 14 Agosto 2004
Stiamo scontando le belle giornate di sole della Norvegia: anche oggi diluvia e caricare valigioni e borse annesse sulla moto, sotto una pioggia scrosciante alla quale stamattina si aggiunge anche un leggero vento gelido, è veramente incoraggiante. Si parte e speriamo di arrivare a Stoccolma nel primo pomeriggio. Sono ormai quasi le 17,00 e stiamo entrando a Stoccolma, il traffico ed il movimento ci fanno ricordare lo stress delle grandi città che avevamo dimenticato; mentre siamo fermi ad un semaforo, proprio nell’incrocio principale del centro, notiamo ai bordi della strada, sulle aiuole che fanno da spartitraffico, qualcosa che si muove.. dei piccioni..no, dei grossi topi …neanche, non possiamo crederci, sono dei.. conigli??? Che ci fanno decine di coniglietti liberi sull’erba delle aiuole?? (Ancora ce lo stiamo chiedendo). Stoccolma, al primo impatto, anche se è molto trafficata, ci sembra molto ordinata: ogni macchina al suo posto e nessuno sembra innervosirsi se gli capita davanti una moto con due tizi sopra che non sanno da che parte andare. Prima di tutto cerchiamo di trovare una sistemazione e poi visiteremo la città. Nel centro non si trova niente, quindi dopo diversi tentativi falliti, riusciamo a trovare i nostri amici Ibis che, come sempre, hanno camere libere. Tutto questo, tradotto in tempo, ci è costato circa due ore, per cui il tempo di sistemarci e poi subito a cena, dove approfittiamo anche per chiedere informazioni sulla città e sui mezzi di trasporto.

Venerdi 15 Agosto 2004
Dedichiamo l’intera giornata alla visita di Stoccolma, anche con la pioggia. La metro ci porta diretti dall’albergo al centro e, muniti di cartina, visitiamo la città vecchia con le sue caratteristiche viuzze, il palazzo reale, e visto che piove e che Stoccolma è attrezzata con dei simpatici bus che ti fanno girare per la città con delle soste in diversi punti della città, ne approfittiamo. La prima sosta al museo Vasa dove siamo rimasti affascinati dalla storia del recupero del gigantesco e sfortunato vascello. Ci spostiamo di nuovo verso il centro, dove approfittiamo per mangiare qualcosa in un grazioso locale e poi proseguiamo la serata nella piazza antistante il Centro Culturale, dove nel frattempo si è riempito di giovani che si dilettano in simpatici spettacoli musicali.

Sabato 16 Agosto 2004
Lasciamo Stoccolma per riprendere la nostra E4 seguendo le indicazioni per Helsingborg e da qui per Malmo dove con piacevole sorpresa scopriamo che si sta svolgendo il Malmo Festival, uno dei più famosi festival degli artisti di strada, e quindi decidiamo di fermarci qui anche se sembra che gli alberghi siano strapieni di turisti. La serata la trascorriamo nel festoso centro di Malmo, tra musica, spettacoli e concerti dal vivo.

Domenica 17 Agosto 2004
La giornata comincia molto bene, grazie soprattutto al sole ed alla temperatura decisamente più calda degli scorsi giorni. Lasciato l’hotel approfittiamo per un ultimo giro nel centro di Malmo, che alla luce del sole è veramente bella, con un’architettura veramente particolare. Lasciamo la Svezia con direzione Copenaghen, dove arriviamo dopo qualche ora dopo aver attraversato il suggestivo ponte che collega la Svezia alla Danimarca: sembra di essere sospesi nell’aria. Copenaghen meriterebbe qualche ora in più, purtroppo dobbiamo limitarci ad un giro molto veloce della città, se vogliamo arrivare in serata in Germania. Ci mettiamo di nuovo in strada e dopo una breve esitazione sul fare o non fare il mitico ponte Danese, decidiamo per la via più corta e quindi verso Marlbo, per poi imbarcarci per Puttgarden. Questa decisione, come forse molte altre negli ultimi giorni, ci costa molto sacrificio ma i giorni stanno finendo e dobbiamo tornare. Arriviamo al porto di Rodby nel primo pomeriggio e qui, l’ultima traghettata della vacanza, ci porterà in Germania in meno di un’ora. Da Puttgarden per l’Italia percorriamo la stessa strada dell’andata, con la sola variante del Passo del Rombo, che è sempre un piacere fare, soprattutto con una splendida giornata. Capiamo di essere in Italia, oltre che dai cartelli, dall’afa soffocante che dopo tanti giorni passati al fresco, sembra impossibile sopportare..o forse è già malinconia del Grande Nord.

.. e per la prossima volta: considerare sicuramente 1 mese di tempo, per non dover trovarci a scegliere tra una zona o l’altra; anziché rientrare passando per la Finlandia, ripercorrere la zona interna della Norvegia, in modo da poterla visitare per bene; visto che comunque la Finlandia finisce per diventare una zona di passaggio, che sarebbe impossibile visitare, evitarla del tutto e se proprio non si può, non farla all’andata ma al ritorno in quanto arrivare a NordKapp sarebbe sicuramente meno suggestivo.

                                                       
 by Dany
          
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