2001 Austria - viaggio in moto - SteTo

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2001 Austria - viaggio in moto

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AUSTRIA 2001
06 - 20 Agosto
Momenti indimenticabili, un bellissimo sogno.................ora un caldo e presente ricordo!!
...............dopo intere settimane trascorse ad organizzare il viaggio e soprattutto a reperire la preziosa guida “Austria Classic Tour” sopra riportata .............. finalmente si parte!!!!!!!!!!


6.08.2001 - lunedi

Alle 6,30 circa SteTo arriva con la “supercaricata “ Tidi. Nonostante abbiamo cercato di eliminare il superfluo, il risultato è: 3 bauletti pieni + una borsa voyager (Givi) sopra-serbatoio ri-piena, al tutto aggiungiamo 2 pesi massimi come noi, per ottenere circa 240 Kg di mole alla volta di Merano.

Autostrada e traffico, tutto nella norma. Arriviamo a Merano alle 14.00 circa e, con molto entusiasmo, cominciamo a cercare il nostro già prenotato Hotel "La Torre". Come al solito, in un primo momento, l’impresa risulta vana! Dopo 2 giri di città e prima che il Tord cominci ad innervosirsi, ci si affianca un tizio in scooter (...sicuramente aveva notato i nostri giri a vuoto) e ci chiede dove dobbiamo andare. Nonostante la nostra iniziale diffidenza, il tizio ci accompagna proprio davanti all’ingresso del nostro hotel e, prima di congedarsi, è stato felicissimo della nostra piccola ricompensa: una birra. Merano è stupenda. Dedichiamo il pomeriggio alla visita dell’affollatissimo centro storico e passeggiando sul lungo-fiume. Dopo una pausa cena, ritorniamo sul lungo-fiume per assistere ad un concerto all’aperto che dovrebbe iniziare alle ore 21,00. Dopo circa 1 ora di attesa, ancora niente e molto delusi decidiamo di andarcene. Proprio in quel momento, leggendo la locandina con più attenzione ci accorgiamo di aver sbagliato piazza. Il concerto c’è stato ma da un’altra parte. Pazienza. Comunque decidiamo di andare a dormire, anche perché i Km percorsi oggi si cominciano a sentire ed in più il rumore dell’acqua del fiume che ci ha accompagnato per tutto il pomeriggio, ci è entrato nel cervello e ci crea una strana agitazione. Portiamo a nanna Tidi. Domani ci aspetta l’Austria.


7.8.2001 - martedi

La sveglia alle ore 7,30 ha pensato a darcela l’altissimo  campanile di fronte alla nostra stanza: 1 rintocco ogni ora ed ogni 15 minuti, per tutta la notte. Dopo una lauta colazione partiamo alla volta del Passo del Rombo. Il tempo è dalla nostra parte: sereno. La strada è veramente bella, cioè il panorama lo è, la strada abbastanza impegnativa: tornanti molto stretti, a volte a gomito senza protezioni e abbastanza trafficata essendo, oltre che strada turistica, soprattutto strada di collegamento. Il panorama è veramente mozzafiato: si passa da un Km all’altro attraverso cime innevate, cascate, mucche su strada e … natura pura. Tutto questo per circa 45 Km percorsi in un paio di ore, soste comprese. Il passo è confine di stato e casello autostradale. Pagato pedaggio ATS 90, si scende a valle verso la prima tappa austriaca: IMST. La strada è sicuramente più larga, ma non meno suggestiva. Attraversiamo diversi paesini tipici del Tirolo, con i balconi  rigorosamente in legno e carichi di fioriere multicolori. A Golden comperiamo la mitica VIGNETTE e cioè il contrassegno x il pedaggio di autostrade e super, obbligatorio qui in Austria. Via diretti verso Imst.

Ad OTZAL rimaniamo veramente incantati dalle facciate delle case completamente dipinte e anche dal bel movimento che si nota, essendo una famosa stazione sciistica. (ma il famoso mago di Oz era di qui??? forse).

Arrivati ad Imst, sempre dopo i rigorosi giri di "fittolo" a vuoto, troviamo il nostro hotel Zum Hirschen: veramente bello. Ci rinfreschiamo veloci e, dopo aver notato con un po’ di preoccupazione, che anche qui, di fronte alla nostra stanza c’è un campanile enorme, decidiamo di non pensarci e di anticipare una tappa di quella che dovrebbe essere la meta di domani. Andiamo a Landeck. dista circa 40Km, ma passando per la strada panoramica della Pillertall, è come se ne fossero 100.

Anche qui la natura regna e soprattutto il VERDE, quanto verde. Attraversiamo i paesini di montagna di Piller, Pitzal e Wenns, con le loro tipiche baite pluricolori, ad un certo punto dopo una curva che scopre una verdissima vallata, alla nostra sinistra troviamo un piccolo laghetto formato dalla deviazione del fiume. La sosta è d’obbligo. Proseguiamo ancora salendo verso l’alto su strade scolpite sulla roccia che attraversano boschi fittissimi, ed intorno un verde mai visto. Ora, dopo una foto panoramica sul punto più alto, si ridiscende e ci capita anche un tratto di strada (credo l’unico in tutta l’Austria) acciottolato che manda un po’ nel panico me ma che sembra piacere a Steto. Finalmente siamo arrivati a valle, cioè nei pressi di Landeck. La città non ci fa un grosso effetto, forse perché ancora storditi dal panorama precedente. Soprattutto non siamo riusciti a trovare le cascate di Lotz (mai sentite nominare dagli abitanti). Per colmare un po’ la delusione ci diamo ai dolci: 2 fette di torta al cioccolato molto buona in una tipica pasticceria. Il castello di Landeck è suggestivo per la sua posizione che domina tutto il paese. Ritorniamo ad Imst ripercorrendo la bella strada dell’andata e “giocando” con alcune varianti inventate da Steto che, sentendosi sicuro sulle nuove ruote, continua ad esclamare “ c’è un tidi nella valle”. Si sente talmente sicuro che ripercorre, questa volta in salita, anche il tratto sterrato, facendomi esclamare “doppio sgrunt!”.

Ritorniamo ad Imst chiudendo la serata con una cenetta a base di carne, e dopo essermi beccata un bicchiere di vino sulla mia unica maglia manica lunga gentilmente offertomi dal Tord, decidiamo di fare una passeggiata ad Imst per ammirare le 18 belle fontane storiche con statue di Santi e poi andare a nanna. Prima di entrare in stanza,  sul corridoio, apriamo la porta finestra del balcone per ammirare il campanile illuminato, molto suggestivo. La porta si chiude dietro di noi, ed essendo con maniglia di sicurezza, non si apre più. Praticamente rimaniamo circa 15 minuti intrappolati al buio sul balcone... "IL PANICO". La mia idea di forzare la finestra della nostra camera, che da proprio su quel balcone, viene decisamente bocciata dal Tord che preferisce attirare l’attenzione di una signora affacciata sulla finestra di un’altra stanza che guarda sullo stesso maledetto balcone. La signora, all’inizio molto titubante e forse spaventata, si convince e finalmente ci libera. Mortificati e con la coda tra le gambe torniamo in stanza e......per oggi, basta così. Anche stanotte il campanile ci terrà compagnia.


8.08.2001 - mercoledi

Il tempo non promette nulla di buono, ma l’entusiasmo per questa nuova tappa è molto alto. Partiamo alla volta di Landeck, prendendo la superstrada e proseguendo in direzione del SILVRETTA HOCHALPENSTRASSE. La strada è di montagna ma per come è tenuta è paragonabile ad una superstrada italiana, inoltre ad ogni curva offre uno spettacolo unico. Purtroppo comincia a piovere proprio quando arriviamo al lago artificiale di Silvretta, situato nel punto più alto della strada Bielerhone e, sinceramente, i 2036 metri di altitudine si sentono dal drastico cambio di temperatura. Foto d’obbligo ma rinunciamo con dispiacere sia alla passeggiata sul lago che al giro turistico in barca, visto che piove forte. Cominciamo a scendere....la strada bagnata in discesa e con tornanti a gomito ci mette un po’ in tensione. Il tempo nuvoloso non ci permette di goderci al massimo il bel panorama, anche perché siamo concentrati sulla strada molto viscida e sui 30 tornanti che ci riconducono a valle (il numero del tornante che si percorre è inciso sulla pietra ad ogni curva). Arrivati a Bludenz, causa pioggia, facciamo un giretto velocissimo in centro e poi via verso Feldkirch. sulla strada una sosta sotto uno stabilimento di birra.

Feldkirch è una città medievale che per la sua posizione è sicuramente un buon punto di partenza per brevi escursioni nei 4 paesi confinanti: Svizzera, Germania, Liechtenstein e Bodensee. Si presenta abbastanza trafficata, ma con un centro storico veramente carino: è una fortezza che si erge sul fiume Ill che, oltretutto, attraversa la città. La pausa pranzo, grazie anche alla tregua pioggia, è dedicata alla visita del centro. Si riparte dopo aver debitamente ingrassato la catena, alla volta di Au per poi rientrare ad Imst. A dirlo sembra facile ma così non è stato. Forse la pioggia, o l’ora del "coglione", fatto sta che da quel momento in poi è cominciato un incubo durato circa 2 ore e costato circa 200 Km in più del previsto. Il tratto Grofis-Au non siamo riusciti a trovarlo; abbiamo percorso per ben 4 volte strade diverse, alla fine le imboccavamo ad esclusione, tutte portavano dalla parte opposta a dove dovevamo andare e tutte alla fine ci riportavano, magari dopo 20 Km di giri, tra i monti di Feldkirch. Ogni volta che imboccavamo una strada ci si rassicurava che quella sarebbe stata quella giusta: invece era solo l’inizio di un giro non previsto e fuori zona, bello si, anzi bellissimo, ma non quello programmato. Dopo circa 2 ore di vani tentativi e stremati nel fisico e soprattutto nella psiche, tentiamo l’ultima strada possibile: quella che ci porta a Rankweill, cioè a 4 Km da FeldKirch (da Feldkirch abbiamo preso per Grofis e poi Satteins verso Duns: ci siamo trovati a Rankweill). A questo punto veramente demoralizzati, abbandoniamo l’idea di percorrere la strada panoramica e prendendo l’autostrada, dopo aver pagato ATS 100 di pedaggio, ritorniamo ad Imst. Anche l’autostrada, in fondo, offre un bel panorama!


09.08.2001 - giovedi

Sveglia ore 7,30 per preparare le valigie visto che dobbiamo lasciare l’hotel di Imst. Inoltre, dopo le peripezie di ieri, il nostro auricolare si è rotto, quindi vogliamo ripararlo.

Questa operazione ci porterà via mezza giornata visto che non è facile trovare un saldatore da queste parti. Il tecnico della Grundig è molto gentile e ci fa il lavoretto, anche a pochi soldi. Fatto questo  cerchiamo di arrivare a Seefeld, ma anche oggi l’impresa è ardua. Seguiamo le indicazioni della nostra guida e a Nassereith sbagliamo strada e ci ritroviamo sul Fernpass. Siccome la strada risulta molto bella e anche trafficata, ci dà l’impressione di essere quella giusta, quindi proseguiamo e ci gustiamo il panorama fino a quando un bel cartello ci indica che siamo arrivati a Lahn, sulla 314 per Rette. Ma che cosa c’entra?? E’ dalla parte opposta a dove dovevamo andare.

Cominciamo seriamente a dubitare delle nostre capacità (o sono gli austriaci che ci fanno gli scherzi?) torniamo indietro fino ad Imst ed imbocchiamo la benedetta 189 che ci porterà a Seefeld. Intorno a noi vallate verdissime e vette sfiorate da spettacolari soffici nuvole bianche. Fortunatamente c’è il sole…ancora per poco credo.

Seefeld è molto carina, pulita e ben tenuta; sembra strutturata apposta per turisti italiani che sono moltissimi e si sentono! Ristoranti italiani, belle gioiellerie e fiori ad ogni finestra; sulla piazza anche carrozze con cavalli che ti portano in giro per la città. Sembra una cittadina molto ricca. Il tempo di gustarci un gelato e via di corsa cercando di scampare alla pioggia. Prossima tappa Innsbruck, ma non proseguendo per la provinciale bensì per la superstrada. Visto il tempo e l’ora, decidiamo di non visitare la città e di lasciarcela per domani, mentre decidiamo di sostare a Hall in Tirol che dista appena 10 Km da Innsbruck. Sembrava quasi fatta ma sbagliamo un incrocio ed anche l’imbocco della superstrada e ci troviamo sulla a13 verso il Brennero. Praticamente stiamo tornando a casa. Usciamo al 1° casello: pedaggio 40 ATS. con l’intenzione di riprenderla dalla parte opposta, verso Salisburgo, proseguiamo e nel frattempo comincia a piovere forte. Seguiamo le indicazioni per l’autostrada ma, ci ritroviamo a riprenderla dallo stesso punto di dove l’abbiamo lasciata, con il casellante che ci guarda allucinato e ci fa ripagare altri 40 ATS e ci dice che potevamo prenderla anche dall’altra parte senza pagare nulla. Ora però siamo sicuri che è quella giusta e non la lasciamo più fino ad Hall in Tirolo.

Troviamo una pensione, Bads, e facciamo una buona cena ritemprante.


10.08.2001 - venerdi

prima della sveglia sentiamo la pioggia scrosciare e senza fare commenti continuiamo a dormire. Alle 8,30 decidiamo di fare qualcosa anche se continua a diluviare. Ci procuriamo una piantina di Innsbruck e …prendiamo l’autobus. La mattinata è dedicata alla visita della città sotto la pioggia. Solo alle 13,30 ci concediamo una pausa con caffè espresso presso la caffetteria Segafredo, che qui in Austria sembra sia molto rinomata. Il grosso l’abbiamo visto e quindi prendiamo l’autobus per rientrare ad Hall. Visto che la pioggia sembra darci tregua, prendiamo la moto per andare a Rattemberg. Sulla strada una sosta –foto a Wattens con i suoi cristalli ed a Schwarz. Rattemberg  è veramente carina: una città fortezza arroccata sulla montagna e con un grazioso centro storico rallegrato da negozi di oggettistica in cristallo e vetro soffiato. Peccato che al nostro arrivo i negozi stavano già chiudendo, quindi niente souvenirs!!.

Rientriamo in hotel gustandoci di nuovo il panorama e l’aria che, grazie alla pioggia, è scesa di qualche grado.


11.08.2001 - sabato

La mattinata si preannuncia buona grazie al sole che è tornato a splendere. Partiamo dal nostro hotel con direzione cascate di Krimml. La strada è la stessa di ieri pomeriggio fino a Schwarz, per poi deviare per Zell am Ziller . Passato il suggestivo Gerlos pass, arriviamo alle fantastiche cascate, nel parco nazionale degli Alti Tauri. Bellissimo. Dopo aver fatto le dovute foto, al ritorno prima di arrivare alla moto, un chioschetto attira la nostra attenzione: polletti arrosto caldi caldi. E così rinunciamo ad 1 ora per pausa pranzo.

Proseguiamo per la bella strada panoramica mentre il sole va e viene… come la pioggia.

A Kitzbuhel, pittoresco paese, facciamo un giro veloce, ma abbiamo la vaga sensazione che sia una località frequentata da tiratissima gente; simile a Seefeld. Proseguendo sulla 170, seguendo la valle del fiume Inn, arriviamo a Kufstein, città storica , e anche qui troviamo una fortezza che domina tutto il paese. Siamo fortunati perché riusciamo a trovare una stanza al primo tentativo  all’hotel Goldner Lowe: un bel palazzo con le facciate tipicamente pitturate e con tutte le tende delle finestre color rosso fuoco.

Proseguiamo con la visita della fortezza Festung del 1200, alla quale siamo arrivati con un  ascensore interno. Alle 17 in punto, l’organo degli Eroi, che si trova nella torre della fortezza comincia a suonare concedendoci un suggestivo concerto all’aperto. L’organo possiede circa 4300 canne ed è il primo organo all’aperto del mondo. Compreso con il biglietto di entrata c’è anche il giro con il trenino panoramico Kaiser Maximilian. Il centro storico di Kufstein  è veramente carino con la famosa via della locanda dei romani (Romerhofgasse)  che ospita la Cà de Bezzi, prima e più antica casa del vino del Tirolo, ora rinomatissimo ristorante. Richiama la nostra attenzione anche l’originale Rathaus, cioè il municipio. Dopo le 21,00 la gente sparisce nel nulla, non c’è più nessuno in giro per il paese. Ma dove vanno tutti dopo le 21,00 ???


12.08.2001 - domenica

Il tempo è bellissimo. Dopo una lauta colazione partiamo alla volta di Bad Ischl.

Da St. Johann in Tirol, attraverso la bella strada del Grieben pass, attraversiamo Leogang, famosa per le sue miniere e Saalfelden, per fare una piccola sosta nella carinissima, tipica ed indimenticabile cittadina di Maria Alm. Arriviamo proprio durante la messa nella bella chiesetta del paese, caratteristica per avere un campanile di 84 mt particolarmente appuntito. La chiesa dentro è molto luminosa, grazie ai suoi lampadari di vetro soffiato che accesi la rendono ancora più bella. Steto firma il libro degli ospiti. I cittadini di questa meravigliosa cittadina tornano alle proprie case tramite la seggiovia che scende fino al paese, a qualche centinaio di metri dalla chiesetta.

Proseguiamo per la strada delle “Dolomiti di Salisburgo” per arrivare, dopo piacevoli tornanti e discese con pendenze anche del 16%, ad Halstatt, un caratteristico paesino, insediamento celtico, sull’omonimo lago. Il panorama è meraviglioso ed il sole ci invita a fare il giro del lago con il battello (220 ats!!). Visto che il giro è durato circa un’ora e mezza e visto che il sole ci ha un po’ intontito, decidiamo di svegliarci prendendo la funivia per salire sulle altissime montagne del Dachstein, dove si trova la più antica miniera di salgemma. La salita è veloce ma suggestiva, visto che stiamo salendo a circa 2000 mt. Arrivati in alto e dopo aver percorso un sentiero in salita a piedi, arriviamo alla biglietteria della miniera. Con sorpresa scopro che per vederla dobbiamo indossare una tuta bianca antifreddo e calarci sotto terra a cavallo di una specie di trenino. Rinuncio a malincuore, con tutto il rispetto dei minatori. Steto rimane un po’ deluso da questa mia rinuncia, soprattutto per gli ulteriori 200 ats spesi a vuoto. Però quassù l’aria è veramente buona. Torniamo a valle e ripartiamo dopo esserci ricaricati con due wurstel a testa. Proseguiamo per la bella strada panoramica che ci porta a Bad Ischl, che ci sembra carina ed affollata, decidiamo quindi di proseguire per St. Gilgen, fiancheggiando il lago Wolfgangsee. A St.Gilgen, troviamo una zimmer presso una villetta di due simpatici coniugi, gli Stassen. A cena ci concediamo una portata a base di trota di lago (buonissima, di colore scuro, molto diversa dalla nostra) e poi chiudiamo la serata con la classica passeggiata in paese. Ad essere sinceri, le nostre intenzioni erano di cenare con più calma, ma i camerieri del ristorante ci hanno gentilmente invitato a sbrigarci perché alle 21,00 tutti i locali devono chiudere. La notte, abbiamo come sottofondo il fiume che scorre proprio sotto il balcone della nostra camera.


13.08.2001 - lunedi

Sveglia quasi presto (7,30) e colazione abbondante. Partiamo per il tour dei laghi:MONDSEE/ATTERSEE. Quest’ultimo è veramente immenso, per girarci intorno abbiamo impiegato circa 1 ora. Prima di lasciarlo, ci fermiamo su una delle tante spiaggette che lo circondano ma, nonostante il lago sia balenabile ed il sole caldo, Steto è incorruttibile: niente bagno, si deve proseguire per Salisburgo. A malincuore lasciamo questo posto incantevole alla volta della capitale della cultura, passando però non per la super strada, ma per la bella strada panoramica di Postalm. Cominciamo a salire verso l’alto e  in questo viaggio siamo accompagnati dalle nostre amiche mucche che, talmente abituate al via vai dei turisti,  rimangono tranquillamente indisturbate sdraiate ai bordi della strada. Il paesaggio è quello tipico dell’alta montagna e passata la piccola stazione di Postalm prima di cominciare a scendere, possiamo ancora ammirare lo splendido paesaggio con vista su un magnifico ghiacciaio. Arrivati ad Hallein, imbocchiamo la superstrada che ci porterà a Salisburgo centro, dove restiamo per tutto il pomeriggio. La città sicuramente merita molto  più  tempo di un solo pomeriggio, ma noi verso le 18,00 ci diamo un taglio e ci rimettiamo in viaggio per Gmunden ma, vista l’ora, scartiamo la via panoramica che attraversa di nuovo la montagna, e optiamo per la superstrada. Arriviamo a Gmunden abbastanza stanchi, anche perché visitare Salisburgo a piedi richiede molte energie, per questo prendiamo la prima stanza di hotel che ci capita, forse un po’ cara (1000 ATS) ma molto confortevole e spaziosa.


14.08.2001 - martedi

Il risveglio è piacevole grazie anche alla bella vista che ci offre la nostra stanza: una porta finestra ci porta direttamente sul grande prato verde dell’ Hotel e da qui si può ammirare il bel lago Traunsee. Dopo la solita lauta colazione, ripartiamo alla volta di Scharding, ma prima attraversiamo il centro della città che oltre ad essere molto caotico, non somiglia più ai piccoli paesini del Tirolo ma, con i suoi grandi palazzi, è più vicina alla città. Mentre usciamo dal traffico del centro, ci accorgiamo che la giornata sarà molto calda.

Il paesaggio è molto cambiato: non abbiamo le nostre amiche montagne che ci guardano dall’alto, ma vallate coltivate. Il sole picchia forte, così dedichiamo alla bella città barocca di Scharding una velocissima visita rinunciando alle sue famose terme ed alle altrettanto famose cure Kneipp. Per la pausa caffè sostiamo in un piccolo bar ad Oberkappl; praticamente un paesino di circa 10 anime e proseguiamo alla volta di Wels,e in direzione di Rohrbach, seguiamo l’indicazione per Linz. Superato Eferding, sempre immersi in un paesaggio a volte un po’ piatto, arriviamo a Wels che, al contrario e con nostra sorpresa, è molto più caotica di quello che pensavamo. Senza perdere tempo ci dirigiamo verso il primo ufficio informazioni per munirci di piantina della città e lista degli hotel e poco dopo riusciamo a sistemarci proprio vicino al centro città, all’ Hotel Bayrischer Hof, dove la simpatica proprietaria Signora Platzer, ci mette subito a nostro agio. Il pomeriggio e la sera li dedichiamo alla visita della bella Wels, che nonostante sia una città molto dinamica, conserva il fascino di una città di piccole dimensioni. La cena all’aperto, sulla storica piazza, ci dà l’opportunità di apprezzare meglio le belle case borghesi  che la circondano, e la torre Ledereturm, simbolo della città.


15.08.2001 - mercoledi

Lasciamo Wels abbastanza in orario e, dopo una ultima consultazione, riteniamo opportuno dare un taglio alle tappe programmata, visto che il percorso risulta molto lungo; quindi direzione Steyr e poi si risale per Enns. Steyr sembra una città fantasma, visto che oggi nessun negozio è aperto e non c’è praticamente nessuno in giro. Facciamo lo stesso una foto al museo del "mondo del lavoro" (chiuso) ed un’altra panoramica del centro città con la  bella chiesa parrocchiale e proseguiamo per Enns, che si presenta un po’ più movimentata. Tanto per cambiare facciamo uno spuntino in piazza dove abbiamo la fortuna di conoscere un simpatico collega motociclista gestore del punto ristoro, che non perde tempo a darci indicazioni su come proseguire la tappa. Secondo lui, infatti, il percorso scelto da noi non sarebbe dei migliori, al contrario ci consiglia di prendere la strada federale “1” che ci porterà dritti a Vienna. Ci continua a ripetere: “uno e vai”. Dopo averlo ringraziato per i consigli e dopo aver ammirato l’emblema della città, la torre Lauriacum, che con i suoi 60 metri di altezza sovrasta la bella piazza, riprendiamo la marcia ed imbocchiamo la mitica strada federale n°1 che ci porterà dritti a Vienna. Il paesaggio che ci accompagna è quello dei vigneti e campi coltivati, solo quando arriviamo a Melk, il nostro torpore sparisce di colpo quando ci troviamo davanti agli occhi un imponente edificio di stile barocco,  che per i suoi colori vivaci (arancio ed oro) sembra ancora più maestoso. E’ il monastero di Melk,  dove oltre alla stanza del Kaiser ed alla bella sala dei marmi, custodisce una immensa biblioteca con oltre 1000 volumi.

La grandezza del monastero di Melk ci fa pensare alla nostra tappa successiva: Vienna, siamo un po’ titubanti di doverla affrontare dopo una giornata abbastanza intensa, ma in fondo siamo felici di uscire dalla monotonia del paesaggio che da qualche giorno sembra fatto solo di vallate coltivate e vigneti. L’ingresso a Vienna è davvero entusiasmante: la città, nonostante i suoi milioni di abitanti, si presenta tranquilla, automobilisti educati e nessuno si sogna di usare il clacson per allontanare la nostra indecisione nell’imboccare le vie principali. Troviamo quasi subito la “pensione Anna”, prenotata direttamente all’ufficio informazioni che si trova all’ingresso della città. La serata prosegue alla scoperta di Vienna e precisamente del Luna Park, dove ci concediamo anche un giro sulla famosa ruota panoramica: cerchiamo infine di familiarizzare con l’unico mezzo di trasporto consigliato per muoversi velocemente e senza problemi di sorta: la metropolitana.


16.08.2001 - giovedi

Al risveglio siamo pienamente consapevoli della giornata che ci aspetta. Visitare Vienna sarà bello quanto faticoso. Come già preannunciato, lasciamo la nostra Tidi nel bel garage dell’hotel e cominiciamo la visita della città a piedi, o meglio con la metro che è stata la nostra salvezza visto che muoversi senza è praticamente impossibile. Arriviamo quindi in centro dove la grande cattedrale di Santo Stefano ci ricorda vagamente il Duomo di Milano; ci buttiamo poi dalla parte opposta della città, per visitare il Palazzo Imperiale con le stanze del Kaiser, il Palazzo di Giustizia ed il Municipio. Siamo solo all’inizio e già è trascorsa circa mezza giornata ed il caldo è micidiale. Proseguiamo con il meraviglioso castello di Schonbrunn ed i suoi giardini. Le 22 stanze che abbiamo visitato sono incantevoli e sembrano riportarci indietro nel tempo. Steto, durante la visita, non riesce a stare lontano dall’elettronica, infatti si munisce di telefono-guida che fornisce spiegazioni dettagliate su ogni stanza con relativi pettegolezzi sulla vita dei sovrani e soprattutto sulla bella Sissi. Proprio da questi racconti veniamo a sapere che l’amata Sissi fu accoltellata da un italiano anarchico. La visita del Castello ci ha proprio sfiniti, ci concediamo una piccola sosta ristoratrice e poi proseguiamo la visita con una passeggiata lungo il Danubio che, nonostante il colore dell’acqua, è super affollato e soprattutto attrezzato come uno stabilimento balneare. Praticamente qui si può prendere il sole e fare il bagno. Ci rendiamo perfettamente conto che quello che abbiamo visitato non è niente in confronto alle meraviglie che ci offre la città, alle 18,00 siamo praticamente “finiti”: lasciamo le nosre ultime forze per prendere la metro che ci porterà in hotel. Vienna merita sicuramente una vacanza a sé.


17.08.2001 - venerdi

Il riposo ci ha proprio ridato la vita. Prima di partire decidiamo di inviare a casa un pacchetto postale  contenente alcuni souvenir, visto che nel baule della moto farebbero una brutta fine. Le poste austriache funzionano a meraviglia: non solo sono gentilissimi ed efficienti, ma ogni ufficio postale è fornito di qualsiasi tipo di busta e di imballaggio necessario. Siamo felicemente sbalorditi.

Salutiamo Vienna e ci dirigiamo verso Rust, la città delle cicogne, in una delle più calde zone d’Europa dove si trovano circa 500 ettari di vigneti. Sulla strada verso Rust, poco prima di arrivare al famoso  Neusiedlersee, il lago delle Steppe, un poliziotto su moto ci sorpassa e ci fa segno di fermarci. Praticamente siamo stati multati perché non abbiamo rispettato il limite di velocità, cioè andavamo a 55 anziché 50 Km/ora. Ebbene si, i limiti di velocità qui in Austria sono davvero sacrosanti. I 5 Km/ora in più ci sono costati 300 ATS ma soprattutto ci hanno messo addosso una strana agitazione (sarà perché è venerdì 17??). Man mano che ci avviciniamo al lago Neusiedlersee, ci spieghiamo perché si chiami il lago delle steppe: praticamente è immenso, ma profondo solo pochi metri e circondato da distese pianeggianti senza vegetazione, simili alla steppa. Anche qui le sponde del lago sono attrezzate per la balneazione e noi approfittiamo per un caffè su uno dei tanti bar-palafitta. Uscendo dal grande parcheggio, pensiamo bene che anziché fare tutto il giro della piazza, sarebbe molto più veloce percorrere un paio di metri in senso unico per trovarci subito fuori; le nostre menti geniali sono state bloccate ancora una volta dalla polizia che vedendo la scena era letteralmente scioccata. Dopo circa 15 minuti di rimproveri, ci hanno rilasciato e siccome oggi trattasi di giorno sfigatissimo, Steto se ne frega altamente della bella città di Rust, con i suoi magnifici nidi di cicogna sui tetti e delle stesse cicogne che camminano liberamente sui vialetti della città e tira dritto il più lontano possibile da quella zona senza permettermi di fare neanche una misera foto ricordo. Questa azione abbastanza forte ci fa rimanere in silenzio per parecchi chilometri ed inoltre il paesaggio ancora così paludoso e piatto non ci aiuta affatto a riprenderci dalla crisi isterica. Dopo aver superato Mattersburg, il paesaggio comincia finalmente a variare: si sale verso la montagna e la temperatura si sopporta un po’ di più; ritroviamo i nostri amati e bellissimi boschi, le amiche mucche e visto che siamo arrivati quasi all’ora di cena, decidiamo di fermarci a Pingau che sembra molto grazioso.


18.08.2001 - sabato

Il risveglio è stato sorprendente in quanto abbiamo sentito della gente che urlava in italiano proprio sotto la nostra finestra:  degli operai che stavano sistemando la strada, felicissimi poi di scambiare qualche parola con noi. Partiamo e subito siamo entusiasti di ritrovare il bel paesaggio di montagna che tanto ci è mancato in questi ultimi giorni. La prossima tappa sarà Bad Radsbuerger.

Durante il tragitto una sosta alla bella abbazia di Vorau e ancora più avanti al caratteristico paese-albergo di Blumau che per le sua struttura originale e coloratissima viene subito notato dalla strada.

Dopo Furstenfeld e per tutto il tragitto fino a Bad Radkersburg e oltre, percorriamo la strada a cavallo del confine con l’Ungheria e la Slovenia: siamo circondati da un tipico paesaggio collinare con i soliti terreni coltivati a girasole e mais e soprattutto a zucca dalla quale viene ricavato l’olio, specialità di questa regione Siriana. Sinceramente non crediamo che questo paesaggio regga il confronto con quello della nostra Toscana come qualcuno aveva insinuato!!! Soltanto dopo circa 100 Km da Bad Radkersburg, dopo Deutschlandsberg, ritroviamo una bella strada (a pedaggio!!): la Hebalpe. La strada è abbastanza stretta, ma ben tenuta, con salite notevoli (anche del 20%) e qualche tornante impegnativo. Veramente noi l’abbiamo percorsa con il timore di rimanere a secco di benzina visto che per tutto il tragitto (circa 40 Km) non c’era un benzinaio; ma in fondo era prevedibile in quanto si tratta di una tipica strada panoramica di montagna, meta di ciclisti arditi e di turisti che preferiscono godersi il magnifico panorama passeggiando.

Il punto più alto della strada è attrezzato con un bel parcheggio da dove si può ammirare lo spettacolare panorama. Da qui si ricomincia a scendere ed entriamo  nella verde regione della Corinzia. Soltano a Bad S.Leonhard riusciamo a fare benzina, a tirare un sospiro di sollievo e cominciare a digerire i 2 wurstel che avevamo mangiato prima di imboccare la Hebalpe. Anche la bella strada successiva, la Klippitzarl, ci è piaciuta moltissimo: sempre ad alta quota, con dei piccoli laghetti di montagna e le nostre amiche mucche dietro a qualche tornante. Arrivati a Feldkirchen, preferiamo proseguire perché ci sembra troppo “città”, così imbocchiamo la stradina verso Himmelberg e pochi Km dopo troviamo una zimmer in una piccola pensione immersa nel verde ed a conduzione familiare. L’intensa giornata finisce con una buona cena e dell’ottimo vino rosso.


19.08.2001 - domenica

Partiamo dalla piccola baita alla volta di Spittal an der Drau e del bel lago di Milstatt che è balenabile ma il sole (al solito) è sparito e quindi rinunciamo alla pausa bagno per proseguire sulla bella strada che ci porta alla Nockalmstrasse proprio a fianco del grande Parco Nazionale del Nockberge. Dopo Gmund, cominciamo di nuovo a sentire “puzza di alta montagna”ed infatti i tornanti cominciano a farci salire ed il fiume sulla destra ci accompagna fino al casello per la Nockalmastrasse: paghiamo il nostro pedaggio e…via con la meraviglia.

La strada al solito è tenuta perfettamente, non abbiamo mai trovato asfalto rovinato né tanto meno buche, le curve ci fanno salire fino a 2000 metri immersi in un paesaggio che ci lascia senza fiato e che ci obbliga a fermarci spesso per poterlo ammirare meglio e non perdere la concentrazione della guida.  Arrivati a quota 2000 mt, ci concediamo una sosta-pranzo per poi ridiscendere dal versante opposto, percorrendo discese molto ripide con moltissime curve e tornanti simili a quelli dell’andata. Una curiosità che abbiamo notato e che ai bordi della strada, oltre ai tipici  cartelli stradali che segnalano attraversamento di mucche e stambecchi, ci sono anche quelli per gli orsi…praticamente se dietro una curva troviamo un orso non dobbiamo preoccuparci. Oltrepassiamo Tamsweg percorrendo una strada meno impegnativa che ci rilassa un po’, fino a Radstad, pittoresco paese immerso nella natura. Siccome  è ancora presto per fermarci, decidiamo di fare una ultima tirata fino a Zell Am See .Infatti alle 18,00 circa arriviamo  nella bella cittadina storica sull’omonimo lago, Peccato abbia cominciato a piovere. Dopo un primo giro perlustrativo notiamo che c’è una stazione ferroviaria che fiancheggia il lago e che forse stona un po’ con il resto del paesaggio tipicamente montano, ma scopriremo poi, che questa ferrovia diede l’inizio dello sviluppo turistico della cittadina. La zona pedonale del centro storico è molto affollata di turisti;  da qui si può salire con la funivia a quota 2000 sulla Schmittenhohe, da dove si possono ammirare oltre 30 vette da 3000 metri. Chiudiamo la serata con una rilassante passeggiata tra i negozietti del centro e alle 11,30 tutti a dormire visto che a quest’ora chiudono tutti rigorosamente.


20.08.2001 - lunedi

La giornata sembra serena, ma crediamo non per molto considerato che delle nuvole minacciose si avvicinano sempre di più. Prima di partire per la mitica tappa del ghiacciaio del Grossglockner, ci concediamo ancora qualche minuto per ammirare lo splendido lago Zeller con la sua acqua trasparentissima dove si rispecchiano le imponenti montagne che lo circondano. Usciamo dal piccolo abitato e seguiamo le indicazioni per il GroB.

Se la tappa di ieri ci era sembrata meravigliosa, questa credo lo sia ancora di più: man mano che le curve ci fanno salire, possiamo ammirare degli spettacoli naturali che ci lasciano senza fiato. Mufloni, cervi e marmotte si riescono a vedere con la stessa facilità delle mucche fino ad alta quota; laghetti e cascate sono visibili ad ogni tornante e infine l’imponente vetta del Grossglockner che con i suoi 3798 metri domina su tutto il parco Nazionale. Ogni tornante merita una sosta in quanto riesce a dare un panorama diverso e bellissimo. Finalmente dopo uno spettacolare laghetto formato dallo sciogliersi del ghiacciaio e dopo un ultimo tornante ci troviamo di fronte all’immenso ghiacciaio. Parcheggiamo la moto per poter scendere a piedi lungo la scalinata che porta ad un punto panoramico mozzafiato; da li un piccolo trenino scende fino alle pendici del ghiacciaio e viste dall’alto le persone sembrano piccole formiche su una montagna di panna. Si sente il rumore del ghiaccio che sciogliendosi confluisce nel laghetto e poi scorre via fino a formare suggestive cascate. I corvi e le marmotte in questo posto sono veramente di casa e talmente abituati ai turisti che per mangiare si avvicinano senza paura.

ripartiamo per tornare indietro dalla stessa ed unica strada, verso Lienz che secondo nostre informazioni vanta 2000 ore di sole all’anno. Purtroppo oggi no, visto che comincia a piovere e per questo motivo ed anche per il troppo traffico, decidiamo di non fare sosta ma di rimanere con la pace del ghiacciaio nella mente il più a lungo possibile. Proseguendo, già le indicazioni stradali ci parlano di Italia infatti a Sillian attraversiamo il confine ma dopo aver mangiato un’ultima fetta di torta al cioccolato tipicamente austriaca in una pasticceria lungo la strada. Nonostante la stanchezza, o meglio la tristezza per dover tornare a casa, decidiamo di affrontare l’ultima “fatica” cioè il passo Falzarego, dopo Cortina, che ci porterà nei pressi di Arabba. Certo è che con la pioggia i tornanti non sono facili da percorrere, ma Steto è concentrato. Arrivati al Passo, anche qui lo spettacolo è bellissimo, anche perché a 2105 metri non piove ed il sole si prepara a tramontare regalandoci un bel panorama. Arrivati ad Arabba ci accorgiamo che non sarà semplice trovare una camera, visto che è gremita di turisti. Dobbiamo tornare indietro di un paio di chilometri per riuscire a trovare una stanza libera.

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Il tour dell’Austria è purtroppo terminato. Tirando le somme possiamo affermare che è stato veramente un bel viaggio e lo consigliamo a chi ama ritemprarsi a contatto con la natura. L’unica considerazione che ci sentiamo di fare è che le regioni a Nord come il Burgeland e il Nieder sono, paesaggisticamente parlando, troppo piatte e monotone rispetto a quelle del resto del Paese. Se lo avessimo saputo prima, avremmo dedicato meno chilometri alle prime e molti di più alle seconde che offrono sicuramente delle attrattive veramente indimenticabili.

Km percorsi in totale: 5387.

by Dany
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