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La Contessa

Mototurismo
 La Contessa

Un "agro dolce" vermente imprevedibile
cosi ho definito il piacere diguidare questa moto!

…......................... non lo avrei mai immaginato!?
E si infatti, non avrei mai potuto realizzare nella mia mente che dopo la “Marchesa”, potesse aver avuto seguito un'altra possibile “mia” moto: proprio nò!
E si perché io non posso neanche immaginare di cambiare moto così! Bé ognuno ha il suo modo di amare la moto e le moto: io sono uno di quelli che si sente la sua, la personalizza, ne cerca per forza un particolare feeling, ci si affezione, ha bisogno di dirgli …….e che gli dica sempre ed ogni volta.............qualcosa.
Certo la tecnologia, le varie caratteristiche e prestazioni delle innumerevoli moto nel mercato possono far nascere ogni volta un nuovo desiderio, ma la moto che è tua è tua!
E con lei costruisci insieme una storia ecco…. breve o lunga che sia, quella storia!
La mia F800GS “la Marchesa” era il giusto equilibrio, la giusta misura, peso, semplicità che il mio fisico, considerate le sue complicazioni, avesse potuto accettare per ritornare a vivere un amore inesauribile come la “moto” con tutti i suoi irrinunciabili derivati: si era affievolita una luce nel mio animo, dopo alcune sventure personali (non motociclistiche) che mi avevano portato a metter di lato “la Principessa”, la mia amatissima R1150GS che iniziava a darmi qualche problema appunto di convivenza.
La forza di fare il passo, rinunciare cioè alla mia amata, e l’irriducibile volontà di non rinunciare a questa meravigliosa passione, fonte inesauribile di vita e di emozioni, in un primo momento, come già detto nella pagina dedicata alla “Marchesa”, mi stavano portando ad una mediazione “ombrosa” quella cioè di comprarmi uno scooter per trovarne, se possibile, un accettabile equilibrio.
Ma come in un prodigio e con i consigli e le raccomandazioni dei miei amici di non giungere mai a questa scelta, ho potuto incontrare con la mia F800GS, sorella minore di “Sissi” "la Principessa", una nuova entusiasmate scoperta: ridefinito un po' il concetto di viaggiare così come le modalità di uscita, mi ha permesso di ritornare in pieno a vivere come nuove le mie emozioni, con nuovi compagni di viaggio e giornate meravigliose trascorse insieme.

Ma un giorno di febbraio (2019) accade lo scongiurabile imprevisto …a volte capita! Il mio primo incidente, badate bene ho detto incidente si , cosa diversa da una caduta, di quelle ne ho fatte diverse. Il mio primo incidente serio, inspiegabile, incompreso ……del quale non sono ancora riuscito a capacitarmi per la sua dinamica, anche se giuridicamente dal torto completo ne sono passato alla totale ragione.
Un incidente con un camion: moto praticamente distrutta, ematomi un po dappertutto e un braccio rotto rovinosamente al gomito per il quale a distanza di un anno ancora pratico interventi.
Arriva il periodo estivo ed a giugno, oramai libero da fronzoli al braccio, con la relativa funzionalità che ne restava, inizia una nuova ossessione per la moto: l’idea di non averne più una, trascorrere una stagione senza l’ebrezza ed il piacere di esserci spora ………..il desiderio infinito di risalirci e di non rinunciarci, di pari passo con il timore di farlo, e con al paura infine di scoprire la possibilità di non esserne più in grado.
Inizio a consultare annunci di vendita online, inizio a vedermi un po' attorno, ed ancor meglio cosa mi possa ispirare; nel frattempo trascorrono bellissimi weekend pieni di motociclisti che percorrono strade, anche i miei amici compagni di viaggio, naturalmente, escono “aspettando” il mio ritorno; così inizia un chiodo fisso nella mia mente che mi fa soffrire in un modo assurdo per non avere più una mia moto, di avere chiuso con questa importante ed irrinunciabile parte della mia vita.

Inizio a seguire un annuncio che riesce a turbarmi, non so perché, non è la mia moto enduro ideale per i percorsi in montagna dove mi rifugio quasi ogni volta che esco. E’ una BMW R1200R, da turismo, normalissima, banalissima naked, se ne vedono moltissime in giro. Ricordo però essere la moto che guardavo insistentemente all’inizio del nascere del mio desiderio giovanile di averne una non sapendone certo finalità, emozioni ed esigenze possibili ….non avendola mai posseduta ne provarta.
Mi ricordo che mi piaceva proprio guardarla, mi trovavo spesso a seguirla con la coda degli occhio ogni volta che ne incontravo una in giro.
Si parliamo, dei primo modelli, R1100R, parliamo di qualche anno fa 1994-95…..bé che volete, gli anni passano per tutti!
Ma ora, stranamente, vederla mi creava di nuovo dei piccoli languori. Certo non è la moto per me mi dicevo, mi dicevano …..è naturalmente sarebbe stato un percorso inverso passare da diverse enduro ad una naked stradale.
Mi sentivo veramente frastornato, preoccupato, indeciso guardando continuamente annunci online delle più disparate tipologie di moto, per lo più però enduro, di poco peso e poco impegnative: l’unica cosa certa che sempre più si maturava dentro era comunque che non sarei a lungo restato senza moto, senza la mia moto, magari solo da vedere accendere e lasciare in garage….come nel film di Verdone “benedetta follia”. A metà luglio fò il passo, la prendo, si proprio quella, una R1200R del 2007 ad un prezzo ragionevole e in ottime condizioni, tenuta da un proprietario che di certo ha saputo volergli bene.
Mi sono detto: d’accordo, non passo una intera stagione senza avere una moto, ancor più che mai senza risalirci, ho bisogno di capire ciò che mi succede e come .... finita la stagione si deciderà cosa fare e quasi sicuramente, se tutto va bene, ricomperarne un’altra.
La prendo, la porto dalla sua, alla mia casa: 60 km di emozioni indescrivibili: paura, incertezza, instabilità: o ho comprato una moto che proprio non fa per me, oppure la paura l’incertezza e l’instabilità mi blocca rovinosamente, insomma forse debbo mettere la parola fine………….accidenti ho fatto una cazzata, è pesante è un treno, tutt’altro che agile, non è possibile.
Ma la sensazione di nuovo di esserci  sopra, l’aria addosso, quello strano senso ritrovato di libertà o incoscienza, non mi hanno fermato, ormai comunque l’avevo presa.

Ritrovare il boxerone fra le gambe è stata la prima sensazione formidabile nei giri a seguire fatti in solitaria, per continuare a capire un po in sordina che fare. Cambiato il plexiglass anteriore un pochettino più alto, sella rialzata, faro anteriore sostituito per una filatura dovuta all’inutilizzo, rigenerato centralina ABS, insomma una serie di problematiche che insieme ad altre conosciute per questo modello e la moto ........ inzia a diventare un po mia.
Finisco la stagione ad ottobre con 6.000 km percorsi: ho deciso che per ora è la mia moto, anche se non è la mia moto, e di certo ci faro la prossima stagione, cioè questa del 2019, poi con calma, molta calma, vedremo che fare e se fare.
Siamo a fine estate del 2020.....ed ho trascorso con le gia più di 15.000 Km....bellissimi in "agro dolce" vale a dire con la convinzione di cambiarla ma allo stesso tempo e con la stessa proporzione adorandone piacere di uscita.
Eco quindi la personalizzazione “ la Contessa”, nella scala gerarchica dei titoli nobiliari che ripercorro a ritroso, anche lei con i dubbi le certezze che mi crea con la convinzione di cambiarla, ma con il piacere di apprezzarla sempre più portandola.
Insomma, ora c’è Lei e quindi………...

si riparte, buona strada a tutti!!

E nel ripartire può naturalmenete capitare di tutto, anche di non partire affatto, sempre meglio che rimanere per strada comunque!
.................Era una domenica dal clima bellissimo e ancora alle primissime uscite con la Contessa:
ci si ritrova al mattino al nostro abituale punto di ritrovo. fatto colazione, benzina e bardati si parte.........ma a me inizia un borbottio ai due cilindroni "non carburano" come si suol dire, starnutano, accienti adesso che succede, eppure ho fatto il mega tagliando di controllo per la migliore messa in strada possibile. Tenendo accesa la moto il motore sembra andare sempre peggio, poi va solo un clindro, uno strano odore e poi alla fine, dopo un lungo ed esclusivo minimo al quale non si poteva dar gas che si spegneva, non riparte più.
Ne abbiamo pensate e provate diverse, abbiamo perso più di un'ora ed alla fine ho costretto i miei amici a partire, ed io ho chiamato un carroattrezzi: non si poteva rinunciare ad una giornata così splendida!
La verifica il giorno dopo, si era staccata la pippetta dell'iniezione che alimenta il pistone di uno dei due cilindro, ha anche una graffetta di sicurezza perche ciò non avvenga, ma a me è inspiegabilmente avvenuto, nulla di rotto....ma giornata in fumo.
Non mi ha tolto un minimo di entusiasmo e sono rimasto contento che non avesse subito rotture.
dai versi scritti da un componente del nostro gruppo BMW R1200R Italia:

"Credo che modificare un solo pezzo di questa moto sia come cambiare una nota della "Cavalcata delle Walchirie". Abituati a sostituire gomme e centraline....scarichi ed ammortizzatori diventando all'improvviso ingegneri crediamo di allestire la giapponese a nostra immagine e somiglianza. Ma passare dalla musica pop a quella classica è un salto importante.Questa moto R1200R per chi non l'abbia capito è come un quadro di Michelangelo....Osservare attentamente la minuziosa tecnica e raffinatezza teutonica c'è da restare basiti.
Un motore e un telaio che abbinano con il desaigne aristocrazia e classe, tecnologia e sapienza nelle linee e nei colori. Insomma modificare una sola piccola parte di questo gioiello motoristico che dopo 15 anni e più' si lascia ancora ammirare è una vera apostasia. Tutto è proporzionato...tutto è studiato con la precisione e caparbia  tedesca...anche il suono della marmitta non lo cambierei con nessun altro scarico.La BMW è una icona e chi ha la fortuna di averla non guarderà........."

.....ben trovata !!
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