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2000 Francia - viaggio in moto

Mototurismo > Racconto Viaggi
Francia 2000
Loira - Bretagna - Normandia

DIARIO DI BORDO:   13 – 23 agosto 2000  
13.08.2000 – domenica
Partenza: ore 08.30
Da Tolentino-Macerata verso l’A14 per proseguire con l’A1 verso Milano e con l’A21 per Torino    fino a Santena con l’A32 verso il Passo del Frejus per l’ingresso in Francia (ore 17.00 - ingresso al Frejus – quota pedaggio £. 30.000). All’uscita del Tunnel, in Francia, pioggia forte e sole  alternati, ci danno il benvenuto. Alle ore 19.30 siamo all’ Art Hotel di Chambéry dove ci fermiamo per una pausa ristoratrice e per la notte. Qui il primo contatto con la diabolica “Andouillet” (una sorta di carne non macinata ma tritata composta dal meglio delle interiora di manzo, maiale, agnello, con aggiunta di nervetti delle  specie, il tutto rigorosamente lesso ed insaccato; questo tipico piatto viene di solito accompagnato con cipolle lesse). Dopo circa 850 Km la notte corre veloce e profonda accompagnata dai primi sintomi di peristalsi turbolente ed animate!
14.08.2000 – lunedì         
Partenza per Lione alla volta di Orleans
In tarda mattinata, circa le ore 10.30, si parte con direzione Lione, attraversata senza sosta in direzione Orleans attraverso Bourges. L’ impatto con le autostrade e avvincente ed entusiasmate: corsie enormi e ben strutturate e segnalate, nessun lavoro in corso mai per tutto il viaggio, mai una buca, mai un rappezzamento; le piazzole di sosta sono come i nostri spazi verdi attrezzati; le aree di rifornimento, mini città pulite e organizzate. La benzina, quasi sempre due tipi di verde a disposizione, si mette da soli e si paga con comodo alla cassa, ma non pensate di fuggire facendo i furbi. Alle ore 19.00 circa, dopo quindi una giornata intera di autostrade e soste mangiarecce con scatoline preconfezionate, siamo all’uscita di Orlens Centro dove ci accorgiamo del ritardo dei nostri compagni di viaggio. Dopo una serie di telefonate ed accordi Franco e Marisa ci informano di essere fermi a circa 60 Km da Orlens per rottura alla ruota posteriore (Guzzi 750 Club – bucato inesorabilmente) e precisamente a St. Amand Montrond dove si fermeranno a dormire per aspettare l’indomani in modo da riparare la ruota. A quel punto entriamo al centro di Orleans per cercare un albergo per la notte. Dopo qualche giro di ricognizione verso Beaugency e Meung, non avendo trovato alloggio perchè zone nei pressi dei castelli della Loira e quindi ad alto potenziale turistico, ripieghiamo di nuovo e frettolosamente verso Orlens con condizioni atmosferiche in preoccupante peggioramento e grossi sciami di insetti turbolenti non ancora meglio identificati. La notte trascorre tranquilla presso il  Sanotel di Orleans dopo esserci rifocillati in un ristorante italiano al centro......non raccomandabile di certo.
15.08.2000 – martedì      
Partenza da Orleans per St. Amand Montrond
Di Buon ora, ritorniamo indietro per raggiungere i nostri sconsolati amici di viaggo fermi a St. Amand Montrond dove ci aspettavano tranquilli e rilassati all’ Hotel Noirlac. A questo punto, considerato che è ferragosto anche in Francia e che non esistono possibilità di riparare la  moto, decidiamo di visitare il castello di Meillant con relativa Abbazia, ma tutto questo in macchina questa volta, gentilmente  prestata dall’allegro direttore dell’Hotel il quale  aveva per  noi una sorta di venerazione in quanto gli ricordavamo la sua gioventù trascorsa a Rimini con le donne “bbone”  come da lui stesso definite. Nel pomeriggio, sempre in macchina, completiamo il nostro giro turistico recandoci in un parco-bosco stupendo e al fatidico "centro della Francia", luogo nel quale non potemmo fare a meno di immortalarci con immancabili foto.
16.08.2000 – mercoledì   
Riparazione moto
La mattinata viene trascorre quasi completamente in officina per fare in modo di riparare la gomma, facciamo pranzo  in compagnia di altri nostri amici che ci hanno raggiunto in camper nella stupenda foresta di St. Amand Montrond e nel tardissimo pomeriggio partiamo di nuovo alla volta di Orleans. In tarda serata rialloggiamo di nuovo allo  stesso "Sanotel" e vistiamo Orleans, la sua Cattedrale, la piazza, ci ascoltiamo un bel concerto Jazz gratuito all’aperto, e concludiamo la serata con una passeggiata lungo la Loira, non senza qualche preoccupazione vista l'ora tarda e gli strani individui che cominciavano a comparire.
17.08.2000 – giovedì
Castelli della Loira
La mattinata è dedicata alla visita del maestoso Castello  di Chambord; nel pomeriggio si prosegue per il Castello di Cheverny (con giretto romantico in battello) per continuare con la suggestiva città di Blois e connesso castello, dopo di che ci rechiamo a Amboise per trascorrere la notte. Durante il tragitto abbiamo potuto ammirare i numerosissimo castelli più o meno famosi ma non meno suggestivi che avrebbero richiesto certamente più tempo a disposizioneper poter essere visitati. Pernottiamo all’Hotel de  France  in una caratteristica mansardina-soffitta  adibita   giusto alle emergenze. Qui, non possiamo fare a meno di notare che i locali, malgrado la zona fosse altamente turistica, chiudono molto  presto, e questa caratteristica la  ritroveremo nelle altre  località visitate nei giorni successivi. Questa zona è veramente comunque  meravigliosa.
18.07.2000 – venerdì        
Ancora Castelli della Loira
Il mattino si visita il Castello di Chenonceau anche detto il castello delle dame, costruito sul fiume Cher e famoso per la residenza di Diana di Poitiers e Caterina  dei Medici, il Re era un puzzone !!!. Un Castello tutto sul  fiume e quindi sull’acqua, con i suoi giardini stupendi. Proseguiamo verso la città di Tours alla volta del Castello di Villandry, famoso per i suoi orti e le sue culture botaniche, ultima nostra tappa dedicata ai castelli.  Il  pomeriggio prosegue comunque con la visita delle stupende città di Angers, Nantes e Vannes nella quale, con nostra sorprese, ci rendiamo conto che non c’è  possibilità di alloggiare, quindi pensiamo bene di spostarci dalla costa all’interno. La ricerca di un qualcosa per poterci riposare, risulta essere molto difficile: è notte,  siamo stanchi e a corto di benzina, e non c’è segno di un albergo, forse ci siamo spinti troppo all’interno, siamo praticamente in montagna. Disperati seguiamo l’indicazione di un ristorante per chiedere informazioni (aiuto vero e proprio), come sempre, l’ospitalità è unica infatti da queste parti, il titolare provvede previe telefonate continue, a trovarci una stanza presso un agriturismo a qualche chilometro da lì, a Plumelec, dove arriviamo a notte fonda  e con la preoccupazione della proprietaria, è circa mezzanotte. Qui in cerca di un posto per mangiare ci imbattiamo con l’unico locale aperto, un bar, dove ci  offrono “frutta e birra”, non avendo altro a disposizione, e dove conosciamo una coppia di insegnanti che si offre per proseguire la serata nella loro casetta con chiari intenti……. . Riusciamo a schivare, e veramente stanchi e distrutti, tutti a letto, mentre inizia a piovere.
19.08.2000 – sabato        
La Cote Sauvage
Ripartiamo alla volta della movimentata Vannes, dove dopo continui giri non riusciamo a trovare ancora il porto, una volta visto, e dopo aver acquistato un paio di guanti (persi la notte) ad una concessionaria Yamaha accompagnati da un motociclista locale, siamo alla volta della famosa costa selvaggia, attraversando Quiberon e Carnac, una lingua di terra con mare a destra e a sinistra e con odori forti dove ci fermiamo per degustare dei crudi ed enormi frutti-molluschi di mare veramente spettacolari. Nel pomeriggio proseguiamo il giro per la costa selvaggia e ci dirigiamo presso Concarneau dove restiamo colpiti per la bellezza della sua spiaggia, del porto, della fortezza e dove decidiamo inevitabilmente di mangiare dormire e fermarci. Visitiamo e gustiamo quelle indimenticabili bellezze: il porto, la fortezza, i suoi numerosissimi negozi caratteristici, l'isola interna alla fortezza..... .
20.08.2000 – domenica    
Pointe du Raz
Lasciamo l’Hotel Moderno di Concarneau per seguire le indicazioni che ci porteranno dritti dritti alla mitica Punta Raz. Appena arrivati a Quimper, antica capitale della Cornovaglia, ci si rende subito conto che la sua produzione prevalente e tipica sono le maioliche, infatti molti sono i negozietti che fiancheggiano la strada e che espongono bellissimi oggetti colorati in ceramica gialla e blu. Oltrepassato questa bella città tipicamente bretone, seguiamo le indicazioni per Douarnenez, una volta il principale porto francese per la pesca delle sardine, ora luogo di villeggiatura. Subito dopo iniziamo a vedere le indicazioni per la mitica Pointe du Raz. E' talmente tanto l’entusiasmo che neanche il drastico abbassamento della temperatura riesce a fermarci. Proseguendo sulla bella strada, dopo aver superato un’ultima lunga salita, ad un tratto,in lontananza e quasi sotto di noi, scorgiamo nettamente un lembo di terra che sembra veramente terminare in mare. Man mano che ci avviciniamo ci rendiamo conto che questo magnifico promontorio proteso sull’agitatissimo Oceano Atlantico offre uno spettacolo mozzafiato. Arrivati al parcheggio, non ci resta che proseguire a piedi per circa 300 metri (c’è anche una navetta per i più pigri) ed arrivare proprio sulla punta estrema a circa 80 mt di altezza. Continuiamo a rimanere in silenzio e ad ascoltare il mare e i numerosi gabbiani che affollano questo luogo definito dai francesi “ la fine della terra”.
Ripreso possesso delle nostre moto,  ritorniamo indietro, sempre dall’unica strada, e ci dirigiamo verso Morlaix intenzionati ad arrivare nei pressi della Costa  di Granito Rosa.  Proseguiamo il viaggio molto tranquilli, su una bella strada larga, fin a quando, arrivati alla deviazione per la costa, ci accorgiamo che i nostri compagni di viaggio non sono dietro di noi e ..... stranamente in ritardo. Dopo qualche minuto di attesa non ci resta che tornare indietro per accertarci che sia solo una delle solite fermate “non giustificate” dei nostri amici. Purtroppo nei pressi di Morlaix, scorgiamo alcune moto ferme sulla strada, tra le quali quella dei nostri amici. Impossibile, ma vero, hanno forato di nuovo e rovinato irrimediabilmente un raggio della ruota posteriore. Il carro attrezzi (chiamato telefonicamente da due gentili motociclisti di passaggio) ci porterà fino a Morlaix, dove purtroppo non ci sono officine Moto Guzzi e dove sembra essere problematico riuscire ad aggiustare questo “rayon” e comunque , considerato che oggi è domenica........ se ne riparla domani. Fortunatamente troviamo un hotel della catena Campanile, vicino all’officina dove è ricoverata la moto.
21.08.2000 – Lunedì
Cote du Granit Rose
La mattina la trascorriamo tra meccanici e sfortunatamente veniamo a saper che il lunedì è il giorno di chiusura settimanale delle officine quindi veniamo gentilmente informati che solamente domani provvederanno a portare la moto presso una officina poco fuori Morlaix. La disperazione dei nostri amici è veramente forte ma per cercare di sdrammatizzare e per solidarietà, decidiamo di noleggiare un’auto in modo da poter visitare ugualmente la vicina zona costiera, come già pianificato. Proprio a Morlaix c’è un’agenzia di rent a car, che ci consegna una Peugeot 106 rossa fiammante e con la quale proseguiamo per la Cote du Granit Rose, così chiamata proprio per la presenza di granito rosa su tutta la zona (il granito rosa viene qui usato con la stessa normalità con cui noi usiamo il cemento). Le case, gli scogli sulla spiaggia le fontane sulla piazza , tutto in puro granito rosa che rendono questa zona una meta turistica grazie anche alle spiagge di sabbia finissima ed al clima molto mite. Percorriamo tutta la costa che si snoda fra Pointe de l’Arcouest e Saint Michel en Greve abbagliati dallo spettacolo che questi luoghi da favola ci offrono; ogni insenatura è motivo valido per una sosta. Proseguendo, nella parte settentrionale, superate località magnifiche come l’Ile de Brehat, St Quay Portrieux e la baia di St. Brieuc,  arriviamo alla bella Cote d’Emeraude, e già il nome lascia intendere chiaramente la bellezza di questo posto. Praticamente tutta la zona del golfo di St. Malò ospita rinomate località balneari ma il punto più caratteristico della costa, rimane sicuramente Cap Frèhel, dove arriviamo giusti in tempo per goderci un suggestivo tramonto che colora di rosso il cielo e ci regala una splendida vista su uno scenario di natura incontaminata: anche qui le uniche “voci” che si sentono sono quelle del mare e soprattutto dei molti gabbiani che nidificano sugli scogli (scogli si fa per dire visto che siamo su strapiombi di 60 metri circa). La presenza di un grande ed antico faro rende ancora più magico questo posto.
Ritorniamo a Morlaix per la notte, molto soddisfatti di questa giornata e nel frattempo la situazione è cambiata in quanto le “zavorre” di ieri sono ora alla guida mentre i “motociclisti” dormono nel sedile posteriore.
22.08.2000 – martedì
Riparazione moto
Ci alziamo abbastanza presto, decisi più che mai a risolvere il problema moto, e ci dirigiamo verso il garage dove è ancora parcheggiata la Guzzi dei nostri amici.
Dopo averla caricata su un furgone ci accompagnano presso questa officina “esperta”. Daniel, questo il nome del titolare è veramente bravo: conosce a memoria ogni bullone della moto in questione ed in poco più di mezza giornata riesce a reperire una nuova gomma ed a sistemare il raggio rotto; a questo punto tutto sembra risolto e non ci resta che riconsegnare l’auto al noleggio e non pensarci più.
Contenti di aver risolto il problema e soprattutto di aver conosciuto questo “mago”, proseguiamo il nostro viaggio e dopo aver lasciato l’hotel Campanile, visitiamo con calma la bella cittadina di Morlaix e poi cominiciamo di nuovo a pensare per la notte. Considerato che ormai sono quasi le 19,00, decidiamo di cercare una sistemazione nei paraggi; infatti vicino Plouigneau, a circa 30 Km da Morlaix, troviamo un B&B in una bella casetta di simpatici e gentili (come sempre) francesi, che oltre alla stanza ci danno ottime indicazioni per la cena che consumeremo a Guerlesquin, in una tipica “creperie”
23.08.2000 – mercoledì
Mont St. Michel
Dopo la lauta colazione si parte per un’altra destinazione cruciale: il Mont St. Michel. Ripercorriamo la stessa strada di ieri (oggi in moto!!!) fino a Dinan e poi prendiamo la provinciale “N176” che ci porterà dritti a destinazione. Non credo ci sia altro da aggiungere sulla bellezza di questo luogo che è noto a tutto il mondo  se non che è molto, molto affollato. Purtroppo per un nostro ritardo di 30 minuti, ci siamo persi la famosa marea, ma in compenso ci godiamo il bel panorama dall’alto della bella abbazia fortificata. Il resto della mattinata lo dedichiamo alla visita del borgo, dei numerosi negozietti e della bella abbazia. Nel pomeriggio affrontiamo a malincuore il discorso “rientro a casa” e cerchiamo di programmare la strada migliore. Dopo estenuanti trattative, le zavorre riescono a farsi valere e quindi ….si fa una capatina a Parigi. Pertanto direzione Caen e poi Parigi. Purtroppo dobbiamo ammettere che questa idea non è stata tra le migliori, in quanto non ci eravamo resi perfettamente conto cosa potesse essere il traffico di Parigi: però le zavorre sono ugualmente felici in quanto, mentre i motociclisti bestemmiano in “turco cipriota”, loro hanno potuto ammirare (da lontano) la Tour Eiffel. Dopo momenti di panico per non riuscire ad imboccare l’incrocio giusto per uscire dalla circonvallazione, finalmente, dopo tre giri (ogni giro è circa 20 Km!) riusciamo a trovarlo e proseguiamo per Montargis dove sostiamo per la notte. Però potevamo fare una passeggiata a Paris!!
24.08.2000 – giovedì
Ritorno a casa
Questa mattina non abbiamo tanta voglia di parlare in quanto tutti e quattro sappiamo che ci attende la triste via del ritorno. Quindi ci limitiamo a prepararci in silenzio e e percorrere tanti chilometri, sulla stessa strada dell’andata, fino al mitico traforo del Frejus che, a differenza dell’andata, è molto molto trafficato.
A questo punto siamo di nuovo in Italia ed in fondo, soddisfatti di questo viaggio, non ci resta che aspettare le vacanze del prossimo anno.

by SteTo
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